venerdì 19 settembre 2008

Pessime notizie dall'Unione europea

Sciagurata decisione in seno all'Unione europea di aumentare sensibilmente i livelli di pesticidi ammissibili nei cibi europei. Dal primo settembre 2008, infatti, i limiti legali massimi ammessi per i pesticidi nei cibi europei subiranno un cambiamento in ragione dell'entrata in vigore della nuova legislazione comunitaria in materia (regolamento 149/2008) realizzata con l'intento di armonizzare i limiti di tolleranza a livello europeo.
Un'armonizzazione era auspicabile vista la consuetudine globalizzante di far viaggiare le merci da un capo all'altro del continente, sarebbe stato auspicabile, però, un'attenzione maggiore e invece, quest'operazione è avvenuta al rialzo.

Conseguentemente frutta e verdura potranno contenere livelli massimi di pesticidi più elevati, grazie al regolamento comunitario 149/2008 emanato dall'Unione Europea, incidendo sulla salute di tutti i cittadini.

L'allarme, già lanciato - in primavera - da Legambiente in "Pesticidi nel Piatto 2008",trova eco in questi giorni in un'analisi di Greenpeace e della ONG austriaca Global 2000 ha evidenziato come i limiti per i residui dei pesticidi siano troppo elevati per garantire la sicurezza alimentare.

Dallo studio emerge che circa 700 dei limiti massimi di residui di pesticidi legalmente ammessi su frutta e verdura in Europa siano eccessivamente elevati, in particolare quelli previsti per mele, pere, uva, pomodori e peperoni; spesso talmente elevata da poter recare danni acuti e cronici alla salute, soprattutto nei soggeti per i quali il rapporto "sostanza tossica/peso" è particolarmente elevato: i bambini.
Nei casi presi in esame, cinquecentosettanta, tali limiti stabiliti superano la dose massima ammessa dalla stessa "Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare".
Come se non bastasse, ben 94 dei nuovi limiti ammessi dall'UE superano la dose giornaliera ammissibile e ciò aumenta la possibilità di subire danni cronici come il cancro o disturbi all'apparato riproduttore ed endocrino.

Contro questa decisione il Pesticide Action Network, l'organizzazione che raggruppa le associazioni europee a difesa della salute e dell'ambiente contro i pesticidi, ha già annunciato di aver presentato ricorso alla Corte di Giustizia Europea.

I Gre delle Marche, associandosi idealmente all'azione, si propongono di agire presso le Autorità italiane ed europee, soprattutto in considerazione del fatto che - come evidenziato dalla D.ssa Rina Guadagnini biologa, "rimane ancora alta, al 47,4% la percentuale di campioni di frutta contaminati da uno o più residui chimici e molto significativi sono anche i numeri relativi alla presenza di pesticidi nei prodotti elaborati come vino e olio, con una percentuale di 18,3% dei campioni contaminati da uno o più principi attivi."
Auspichiamo una normativa efficace e moderna che consideri la questione del multiresiduo, ovvero la compresenza di più principi attivi su uno stesso prodotto. Il fatto che, presi singolarmente ogni principio attivo resti nei limiti non significa che, mixati, non formino un cocktail pericoloso per la salute dei cittadini.
Tale fenomeno, infatti, non è ancora stato studiato sufficientemente e non ne conosciamo gli eventuali - ma probabili - effetti sull'organismo umano.
Alla luce di quest'ultima considerazione la decisione della Ue di aumentare i limiti è francamente molto preoccupante.
I Gre delle Marche, a tal proposito, pensano di sollecitare anche i medici di base i quali, non dimentichiamolo, nel loro Codice deontoligo approvato lo scorso anno, assumono quale precipuo dovere la difesa dell'ambiente. Facciamo riferimento all'art. 5 che così recita:"Educazione alla salute e rapporti con l’ambiente. Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva."

Nessun commento: